La grande ripresa del digitale italiano– Insomma, il mercato digitale italiano sembra aver superato il blocco del 2020 imposto dalla pandemia. Dopo la fase di stabilizzazione infatti, il mercato digitale viaggia ad un ritmo anche più veloce rispetto a due anni fa.
“Startup, aziende e pubbliche amministrazioni – ha osservato in merito il Direttore dell’Osservatorio, Alessandra Luksch – stanno affrontando una “nuova normalità”, portando con sé due lezioni apprese precedentemente alla crisi. La prima riguarda l’innovazione digitale, che non è un prodotto di lusso. Si tratta invece di un’ elemento fondamentale per la sopravvivenza in contesti competitivi e per la transizione ecologica.
La seconda è che nessuno, in un periodo di discontinuità può salvarsi da solo e per questo la necessità di innovare ha portato molte aziende a guardare verso l’innovazione”.
La sicurezza come investimento primario per la grande ripresa del digitale italiano
Per le grandi imprese, gli investimenti nel 2022 si concentreranno principalmente su soluzioni di sicurezza e Business Intelligence, Big Data e soluzioni di analytics. Risulteranno invece secondarie le aree di e-commerce e smart work, che sono rimaste al centro dell’attenzione negli ultimi 18 mesi.
Per le piccole e medie imprese, invece, l’investimento sarà nella sicurezza informatica e nelle applicazioni legate ai progetti Industria 4.0.
Complessivamente è interessante come il 63% delle grandi aziende italiane confermino la pandemia come un’accelerazione dei rispettivi progetti di digitalizzazione. Il 69% invece, destinerà circa 49 miliardi di euro al digitale.
Cambiano i modelli organizzativi interni
Governance efficace, modelli organizzativi per la diffusione dei processi di innovazione e una “cultura digitale ” in azienda sono, secondo gli esperti, gli ingredienti per accompagnare la ripresa della spesa da parte delle imprese in nuove tecnologie. Una chiamata chiara alle imprese italiane a un passo in avanti importante sotto il profilo organizzativo.
A questo proposito, il 39% delle grandi aziende ha deciso di strutturare un “reparto innovazione” o una persona univoca assegnata a questo compito, mentre il 44% hanno attinto da altre linee di business aziendali per creare figure incaricate di favorire la gestione e la diffusione di questa nuova realtà. Nelle Pmi, invece, i ruoli dedicati al digitale sono ancora molto rari.
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